Profilo ● Professore Associato in Composizione Architettonica e Urbana (ICAR/14) presso la facoltà di Architettura dell'Università "Sapienza" di Roma, dove insegna Progettazione Architettonica e Urbana.
È membro del collegio dei docenti del Dottorato in Paesaggio e Ambiente e della redazione di ArchiDiAP e "Hortus", rivista on-line del Dipartimento di Architettura e Progetto. Responsabile di Facoltà dell'Erasmus Intensive Program SMANFUL (Suburban Mobility and New Form of Urban Life) e dell'Accordo Internazionale con la South East University di Nanjing (Cina).
Laurea in Architettura con lode nel 1999, Perfezionamento in "Storia della Progettazione Architettonica" presso l'Università di Roma Tre nel 2002, Dottorato di Ricerca in "Composizione Architettonica - Teorie dell’Architettura" presso la "Sapienza" di Roma, dove dal 2006, è titolare di un Laboratorio di Progettazione Architettonica. Dal 1999 svolge la professione di architetto, ottenendo riconoscimenti e premi in concorsi internazionali. Coordina e partecipa a gruppi di ricerca, anche inter-facoltà. Ha scritto saggi su progetto, architettura e città per riviste di settore, per Gangemi ha pubblicato "Densità Città Residenza" (2008) e curato "La città compatta" (2012), per l’Editore SE “La Residenza Collettiva” (2015).
È membro del collegio dei docenti del Dottorato in Paesaggio e Ambiente e della redazione di ArchiDiAP e "Hortus", rivista on-line del Dipartimento di Architettura e Progetto. Responsabile di Facoltà dell'Erasmus Intensive Program SMANFUL (Suburban Mobility and New Form of Urban Life) e dell'Accordo Internazionale con la South East University di Nanjing (Cina).
Laurea in Architettura con lode nel 1999, Perfezionamento in "Storia della Progettazione Architettonica" presso l'Università di Roma Tre nel 2002, Dottorato di Ricerca in "Composizione Architettonica - Teorie dell’Architettura" presso la "Sapienza" di Roma, dove dal 2006, è titolare di un Laboratorio di Progettazione Architettonica. Dal 1999 svolge la professione di architetto, ottenendo riconoscimenti e premi in concorsi internazionali. Coordina e partecipa a gruppi di ricerca, anche inter-facoltà. Ha scritto saggi su progetto, architettura e città per riviste di settore, per Gangemi ha pubblicato "Densità Città Residenza" (2008) e curato "La città compatta" (2012), per l’Editore SE “La Residenza Collettiva” (2015).
La Residenza collettiva ● Negli ultimi quindici anni si registra una ripresa di interesse sul tema dell’abitazione collettiva con uno spostamento di attenzione dal dato quantitativo agli aspetti qualitativi e alla sperimentazione architettonica. L’Housing ruota oggi attorno ad alcuni temi prevalenti: la diversificazione dei nuclei familiari, il prevalere della trasformazione sulla realizzazione ex-novo, la moltiplicazione di usi ed esigenze che spingono sempre più alla creazione di spazi flessibili nel tempo. La riflessione su questo tema non si limita all’analisi di qualità e prestazioni del singolo edificio ma considera l’alloggio nel quadro più ampio dell'abitare contemporaneo. Il volume raccoglie e confronta trenta recenti progetti di abitazioni plurifamiliari, estraendo da essi una serie di principi tipologici e spaziali ma anche insediativi e morfologici. Nella prima parte del volume si inquadra dunque la residenza collettiva nei suoi aspetti più generali: dal significato dell’abitare, alla relazione tra housing contemporaneo e storia dell’abitazione popolare, dal rapporto dell’alloggio con lo spazio aperto, al tema del quartiere residenziale. Nella seconda parte si entra invece nel merito del come si affronta oggi un progetto di residenza collettiva, ordinando e sistematizzando invarianti e singolarità di specifici progetti, attraverso la classificazione, la scomposizione di spazi e schemi distributivi, l’integrazione ambientale tra contesto e architetture, descritte analiticamente nella terza parte.
Densità città residenza. Tecniche di densificazione e strategie anti-sprawl ● Può la densità essere lo strumento analitico di interpretazione dei fenomeni urbani e contemporaneamente un parametro progettuale di prefigurazione dello spazio architettonico? La densità nelle sue diverse accezioni e unità di misura, costituisce un nodo di grande rilevanza per l'interpretazione dei fenomeni urbani e degli spazi architettonici. Incoraggia una riconciliazione dello sguardo quantitativo con quello mirato alla lettura qualitativa, riavvicina discipline disgraziatamente disgiunte nell'attuale pratica, suggerisce mezzi e stili di vita che sono alla base del nostro habitat. Ciò che infatti ha da sempre caratterizzato la città non è solo la sua dimensione ed il numero degli abitanti, ma un secondo fattore fondamentale: la densità appunto, o meglio un valore di densità minimo in grado di produrre divisione del lavoro, varietà di funzioni e attività, complessità della struttura sociale. L'architettura progetta distanze oltrechè volumi, la densità ne è quindi un parametro centrale; l'urbanistica e la progettazione urbana, utilizzando il calcolo della densità come livello minimo di pianificazione, dovranno tendere a configurare in futuro le città, influenzandone gli aspetti non solo numerici, ma anche tipologici, morfologici e spaziali. Riscattato dalla computistica, il fattore densità, si trasforma allora in una variabile urbana in grado di definire la forma attuale della città, divenendone strumento di misurazione e di progetto.
La città compatta. Sperimentazioni contemporanee sull'isolato urbano europeo ● "paradossalmente e con abbastanza plauso, non pochi architetti non resistono a trasformare qualche 'cellula di tessuto' (per vocazione, salvo momenti di rottura, opportunità inestimabili di una ricostruzione dell'anonimato) in oggetto singolare, o preteso monumento. Ma non può esserci monumento senza un tessuto compatto e ripetitivo. L'uno e l'altro valgono per il senso delle proporzioni, pietra di paragone dell'Architettura" (A. Siza). Questo volume si occupa proprio del tessuto compatto e ripetitivo della città europea, della regola piuttosto che dell'eccezione, della residenza più che dell'edificio specialistico. La scansione dello spazio urbano in isolati, che fin dall'antichità ha costituito lo strumento più efficace per lo sviluppo degli insediamenti umani, rappresenta oggi un antidoto sia al modello della città diffusa, diseconomica e insostenibile, sia alla crescita della città moderna, dove l'abbondanza di spazio pubblico a disposizione si è scontrata spesso con l'impossibilità di gestirlo in maniera efficace. Ma progettare l'isolato della città compatta vuol dire anche – e sempre più nei prossimi anni – lavorare sulla sostituzione, sul completamento, sulla trasformazione di manufatti dismessi, sulla densificazione e sull'innesto di nuovi frammenti nell'esistente, tutte pratiche che sono alla base dei processi di rigenerazione urbana. Dopo vent'anni di dissennato consumo di suolo la città europea torna oggi a trasformarsi prevalentemente crescendo su se stessa, riusando le proprie strutture, reinventandone gli spazi e gli usi.
Prof. Luca Reale
Facoltà di Architettura | Dipartimento Architettura e Progetto | "Sapienza" Università di Roma | via Flaminia, 359 - 00196 Roma
[email protected]
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